Intervju/intervista        PINO PELLEGRINO


    Essere "grande" come persona,
    aiuti ad essere "grande" come attore




    Pino Pellegrino è uno dei più importanti casting director italiani.

    Dal 1976 ad oggi Pino Pellegrino ha altenato numerose attività nel campo dello spettacolo: assistente alla regia nel film opera "La Cavalleria Rusticana" di Franco Zaffirelli; cosceneggiatore di " Brillantina Rock" di Massimo Tarantini; ha scritto 5 testi di canzoni per Rita Pavone nell'l.p "R.P '80"

    Pino Pellegrino è un professionista che "conosce" e sopratutto ama il suo lavoro, da anni al fianco di grandi registi italiani come Ferzan Ozpetek a scegliere tutti quegli attori, quelle"creature fragili " come ama definirgli - che hanno dato corpo e anima a personaggi indimenticabili.

    Tra i suoi lavori cinematografici più importanti ricordiamo: "Le fate igoranti", "La finestra di fronte", " Miracolo a Palermo", "Vieni via con me", " Cuore sacro", " Saturno contro", è così via....

    Il suo più grande talento è, come dice, che è l'uomo sensibile.

    Ma, secondo me, prima di tutto, Pino Pellegrino è un grande maestro di recitazione davanti alla telecamera.

    Pino Pellegrino

    Io e i registi

    Ogni progetto ha il suo regista.
    Quando incontro per la prima volta un regista, cerco di instaurare un rapporto di rispetto, stima, fiducia e simpatia reciproca.
    Per me è necessario sapere subito chi ho davanti e capirne la personalità.
    Il regista è la persona con cui mi relaziono quotidianamente per scegliere gli attori del film in preparazione.
    Fin'ora ho avuto ottimi rapporti con tutti i registi con cui ho lavorato.
    I più appassionati mi caricano di entusiasmo e sprint, gratificandomi a volte anche con una sola parola.
    Alcuni amano lavorare sempre con gli stessi attori, non puntando, però, su volti nuovi.
    Altri osano e approvano con piacere le mie proposte.
    Ma ci sono registi, alcuni dei quali anche al primo film, che si mostrano presuntuosi e testardi, senza valutare razionalmente il progetto, pensando di realizzare "Via col vento" e di poter avere Nocole Kidman per due pose e Meryl Streep per tre!
    In quaesti casi la diplomazia è l'arma migliore per ottenere un buon risultato.
    Il casting direttore è una figura necessaria che contribisce a produrre nuovi talenti, favorendo la continuità e il rinnoamento del mestiere di attore a servizioi del regista e delle sue idee.


    Io e gli attori

    Strane creature, gli attori!
    Fragili, continuamente insodisfatti, sempre alla ricerca di qualcosa.
    Molti di loro, belli, affascinanti, sensibili, impegnati, caparbi, ma spesso incapaci di "sedurre". Egocentrici e certi di essere sempre i più bravi.
    Mi innamoro di loro e divento il loro difensore, se davvero bravi interpreti.
    Ma capace di fare il contrario se non credo in loro.
    Stimo quelli che studiano, s'impiegnano e lavorano con professionalità, sacrificando spesso la propria vita per una carriera incerta e sofferta.
    Non amo quelli che si improvvisano, che "vogliono fare gli attori" a tempo perso.
    Detesto i raccomandati, spesso incapaci e sfacciati, fino a negare il fatto di essere tali, anche davanti all'evidenza!
    Detesto chi è così ambizioso da essere già frustrato a 20 anni!
    Detesto gli opportunisti, gli irriconoscenti.
    La maggior parte di loro dimentica il passato e chi gli ha dato una mano!
    Non condivido chi cambia spesso agenzia sperando in meglio!
    Molte volte, con un pizzico di cinismo, abbandonano chi li ha sostenuti con passione e sacrificio e ha permesso loro di giungere ad un passo dal successo.
    Non capisco queli attori o attrici che al primo segno di notorietà ti salutano appena o fingono di non vederti.
    Non sanno che basta un attimo per tornare nell'anonimato!
    Amo e odio queste fragili creature!

     

    CL: Lei ha iniziato la sua carriera come il direttore di casting negli anni settanta, negli anni d'oro del cinema italiano, se cosi si può dire. Come da questa distanza osserva quei anni, c'è un pò di nostalgia rispetto i tempi passati?
    PP:
    Io ho iniziato nel giugno 1976 facendo l'agente cinematografico. Si faceva tanto cinema e c'erano i grandi registi, coloro che hanno fatto il cinema italiano:Visconti, Pasolini, Risi, Comencini, Bolognini, Monicelli, Scola, Fellini etc.

    C'era maggiore passione ed entusiasmo in relazione ad un progetto. Si pensava maggiormente alla qualità ed al prestigio dell'opera, ora si pensa più al guadagno e si fanno anche film "inutili".

    Io penso che il cinema debba essere "cultura" debba emozionare, arrivare all'anima e questo si può fare anche facendo ridere.

    Credo che l'arrivo di "certa" televisione abbia rovinato tutto!

    CL: Lei ha fatto l'assistente alla regia a Franco Zaffirelli durante la realizzazione di "La cavalleria rusticana". Cosa si ricorda in particolare di quella esperienza?
    PP:
    Un'esperienza unica! Zaffirelli era esigente e tutto funzionava alla meraviglia!La produzione era tedesca e tutto era perfetto! Ho fatto quel lavoro grazie ad un mio amico che poco dopo purtroppo è scomparso ma sono convinto che se ci fosse ancora forse il mio destino sarebbe stato diverso! Comunque più di un mese in Sicilia per girare "La cavalleria rusticana" è stato qualcosa che non credo possa ripetersi!

    CL: Con Ozpetek ha avuto una lunga collaborazione, stretta e piena di fiducia. Come è nata questa vostra sintonia e come oggi, dopo tanti anni, appare il vostro lavoro comune? Che tipo di comunicazione avete nei lavori nuovi, rispetto il passato?
    PP:
    La nostra amicizia è nata quasi per sfida. Io facevo l'agente e lui l'aiuto regista. Un mio amico mi confidò che non gli ero molto simpatico ed io quasi per sfida lo invitai alla festa del mio compleanno che avveniva qualche giorno dopo. Da quel giorno ci siamo sentiti tutti i giorni e tutt'ora ci sentiamo e vediamo quasi tutti i giorni. Da "Le fate ignoranti" ho fatto tutti i suoi lavori! E' il mio migliore amico e fa' parte di quel gruppo di amici che io chiamo "la mia seconda famiglia"!

    CL: Nella sua vita professionale ha collaborato con le case di produzione di un certo rilievo. A parte il grosso impegno di pensare ai fondi per la realizzazione dei progetti, quali aspetti della produzione considera altrettanto importanti per creare una storia cinematografica?

    E' capitato di rinunciare la produzione perché la storia/il tema del film non era abbastanza convincente?
    PP:
    Ho sempre bisogno di guadagnare per poter dire di no ad un progetto! Purtroppo ho fatto anche i progetti che non amavo! La produzione deve sostenere e proteggere il progetto da possibili "infiltrazioni" da raccomandati che possono danneggiare il film e questo spesso viene affrontato con superficialità, mentre credo che anche un personaggio non giusto può influire negativamente sul progetto.

    CL: Lei, partendo dal suo ruolo, deve soprattutto lavorare con i registi. Concretamente che tipo di mansione deve svolgere in un progetto. Rispetto la scelta degli attori, spesso si trova in accordo con i registi oppure ci sono le divergenze? Quanto è libero di poter scegliere? Alla fine chi decide?
    PP:
    Il mio lavoro generalmente consiste in questo: leggere il copione e pensare ad una rosa di attori, secondo me "ideali" per ogni personaggio del film. Maggari all'inizio fare una valutazione da foto e curriculum, solo o con il regista, poi eventuali provini e decidere con il regista e a volte con il produttore o la rete Tv se si tratta di progetto televisivo.Comunque non è mai lo stesso percorso che seguo. Dipende se è televisione o cinema, dipende dal regista, dipende dalla fiducia e dal feeling che si crea con il regista del progetto che comunque resta l'ultimo a prendere una decisione.Io posso chiaramente dire il mio parere, insistere, convincere, ma lui è il regista!

    CL: Come descriverebbe un bravo attore?Che tipo di caratteristiche dovrebbe possedere?
    PP:
    Un bravo attore? La naturalezza nell'interpretazione, nel dire le cose come se le vivesse in quel momento nella vita quotidiana, nel non "strafare" con smorfie e gesti.

    CL: Nei tempi odierni si dedica molto spazio all'apparenza. Come lei vede la questione della "eterna gioventù" ovvero sempre più usuali "ritocchi chirurgici"?Questo atteggiamento è necessario per rimanere nella cinematografia?
    PP:
    Non capisco chi usa la chirurgia per migliorare l'aspetto fisico! Secondo me è un danno anche alla carriera oltre che alla persona stessa! Le rughe a volte sono la storia della vita vissuta e possono dire tanto!

    CL: Cosa ne pensa rispetto i temi la psicologia e l'attore e l'associazione tra l'intuizione e l'attore?
    PP: Penso che l'attore non è altro che la persona stessa! Un attore è quello che è nella vita! Credo che essere "grandi" come persone aiuti ad essere "grandi" come attori.La sensibilità, il carattere, la personalità, la solarità, gli occhi, il sorriso fanno la persona e l'attore.

    CL: Si dice spesso che la videoripresa "ti ama o non ti ama"? Come vede lei questo apparecchio magico? Cosa dovrebbe/potrebbe fare l'attore per farsi prendere bene da questo aggeggio?
    PP:
    La telecamera è magica. E'cime se decidesse da sè come farti vedere! Non ci sono formule per aiutarsi se non quello di capire la luce di un set. Come facevano le dive del passato! La luce ti può aiutare a diventare magico!

    CL: Quali sarebbero gli sbagli che gli attori fanno durante un casting?Che cosa consiglierebbe ai giovani attori?
    PP: In genere gli attori che riscontro sono le cadenze dialettali e spesso lo "strafare" con il volto e con le mani che non sanno spesso dove mettere!

    CL: Lei ha scoperti molti attori che successivamente sono diventati noti. Che sensazione ha provato? Riesce intuire la bravura dell'attore dopo il primo incontro?
    PP: Quando diciamo "scopro" un attore sconosciuto che reputo bravo, che poi riesco a far entrare nel cast di un film e conseguentemente a questo l'attore poi diventa "famoso" mi sento gratificato ed è come la prova d'aver fatto bene il mio lavoro!Sembra presuntuoso confessarlo, ma credo di saper valutare un attore dopo un colloquio! Ma può capitare di sbagliare, è umano!

    CL: Si potrebbe dire che il mondo della moda si è intrecciato con il mondo degli attori.Come dovrebbe essere la fotografia per casting, show reel...? Un consiglio per una presentazione attoriale.
    PP: Le foto devono essere semplici e rappresentare la reale figura dell'attore. A volte effetti di luce o pose strategiche confondono ad alla conoscenza si hanno delusioni! Siano sempre così come sono ! Essere sempre se stessi!

    CL: Quali sono i suoi miti nel mondo del film. Con quale attore, il regista avrebbe il piacere di collaborare? Per quale film farebbe volentieri casting? Si distinguerebbe dal precedente?
    PP:
    I miei miti di ieri sono Marlon Brando e Greta Garbo! Adoro la Garbo per il fascino, per il mistero, per la sua evanescenza! Brando, per la sua bravura, bellezza e quella seduzione che nessuno degli attori di oggi possiede! Oggi adoro Meryl Streep e Jack Nicholson! Straordinari!Mi piecerebbe fare il cast di un film di Bertolucci "Garrone e crialese"!Farei con attori di oggi volontieri il cast di "Via col vento"!

    CL: Lei ha sognato di diventare un attore. Come le pare oggi questo desiderio della gioventù? Cosa è cambiato nel frattempo?
    PP:
    Si! Come tutti ho sognato di fare l'attore! Ma meno male che mi sono arreso subito! Troppo difficile e stressante, anche se quello che faccio oggi non è meno stressante!Ma poi ho perso quela voglia di mettermi in "vetrina". Amo stare dietro e guardare!CL: Come vede il futuro della cinematografia italiana?PP: Con questi tagli e questa crisi al momento vedo buio! In Italia ci sono stati anni in cui la cultura è stata ignorata! La televisione ha reso tutti più stupidi e sembra che a qualcuno faceva comodo!

    CL: Quanto la situazione culturale e economica influisce generalmente nella produzione cinematografia? Cosa creerebbe la situazione economica e il fenomeno di globalizzazione nel mondo di cinema?
    PP:
    In Italia anni di crisi e governo di Berlusconi hanno reso la cultura un optional!La globalizzazione creerebbe la spinta per film per tutti, progettidi sapore internazionale e l'economia avrebbe una forte rinascita nel settore.

    CL: Quanta curiosità esiste per i nuovi spazi geografici, per i luoghi "altri" nel scoprire i nuovi volti?Conosce la cinematografia oltre il mare Adriatico, precisamente della area ex Jugoslava?Cosa potrebbe trasmettere della propria esperienza lavorativa in un piccolo paese, come Montenegro?
    PP:
    La mia curiosità è altissima ma sono "penalizzato" perchè non conosco l'inglese che è un pò la lingua per tutti!Non conosco la cinematografia della Ex Jugoslavia e solo conoscendola potrei capire cosa possa io portare con la mia esperienza in Montenegro, ma confesso che mi piacerebbe molto e cercando via internet ho visto delle bellissime immagini di questo paese.....La valigia è pronta ed io sono pronto a partire!

    Ivana Mrvaljevic

    Pellegrino movies

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